Dettaglio della copertina dell'opera "L’arte di utilizzare gli avanzi della mensa"(1918) di Olindo Guerrini

Olindo Guerrini(1845 –1916) è conosciuto al grande pubblico come lo Stecchetti burlone e mangiapreti degli indimenticabili “Sonetti romagnoli”, pubblicati nel 1918.

Tuttavia, poco prima dei Sonetti ma sempre postumo, venne dato alle stampe il suo trattatoL’arte di utilizzare gli avanzi della mensa”, un ricettario in tono indubbiamente polemico nei confronti dell’amico Pellegrino Artusi, autore de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.

Artusi, infatti, dichiarava apertamente che le sue ricette erano dedicate ai membri della buona borghesia, ritenendo che ai poveri proletari giovasse un’estrema sobrietà della tavola.

Nel corso dei suoi viaggi in bicicletta per l’Italia in qualità di console del Touring Club Italiano, Guerrini ebbe modo di assaggiare molte specialità regionali italiane e raccolse oltre 250 ricettari, illustrando una cucina che lui definisce da ‘stecchetto’, alludendo forse al suo stesso regime alimentare, dignitoso ma modesto, considerato lo stipendio da bibliotecario e le pubblicazioni occasionali.

In tredici capitoli Guerrini va a perorare la causa delle azdore del tempo, suggerendo alle ‘regine del focolare’ come adoperare gli avanzi di un pasto.

Oltre che ad ovvie ragioni economiche, rispondeva anche a necessità gastronomiche, dato che ciò che se ne ricavava aveva la bontà di un piatto nuovo, anticipando così le moderne campagne antispreco.

Il libro, pressoché unico nel suo genere e che lo stesso autore definì il più utile dei suoi scritti, è articolato in 770 ricette, che non tralasciano nessun ingrediente né portata, distribuite come segue: Esordio, Salse, Pane e Polenta, Minestre, Manzo, Vitello, Maiale, Castrato e Agnello, Pollame, Caccia, Pesce, Ortaggi, Uova e Latticini, Varie.

Il trattato è arricchito da osservazioni acute, pensieri scherzosi e giudizi personali che fanno di Olindo Guerrini un provetto taste hunter, un vero esploratore del palato, mestiere che tanto va di moda al giorno d’oggi, ma che evidentemente vanta origini lontane.