Zuppa Tartara
(assemblea.emr.it)

La Zuppa Tartara è una ricetta di Pellegrino Artusi molto semplice da realizzare e ricca di gusto.

La Zuppa Tartara è un dolce che nell’Ottocento era molto apprezzato in Romagna. Proprio per questo motivo Pellegrino Artusi ha inserito la ricetta all’interno del suo famoso libro. Si tratta di un dolce semplice da preparare, ma il suo sapore è davvero incredibile.

La ricetta della Zuppa Tartara di Pellegrino Artusi

La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi è una vera e propria pietra miliare della cultura gastronomica di tutta Italia. L’opera è stata scritta da un romagnolo DOC in quanto l’Artusi è nato a Forlimpopoli. Proprio per questo motivo nel libro sono presenti tante ricette della Romagna dell’Ottocento.

La ricetta n. 676 presente in questa straordinaria opera spiega come preparare la Zuppa Tartara. Questo dolce non è complesso da preparare, ma il suo sapore è unico.

«Prendete grammi 200 di ricotta, rammorbiditela alquanto col latte e aggraziatela con grammi 30 di zucchero a velo e due prese di cannella in polvere, mescolando bene. Prendete uno stampo lavorato e bagnatene le pareti interne con rosolio oppure ungetele col burro; intingete nel rosolio o nell’alkermes de’ savoiardi e, cominciando da questi, o da una conserva di frutta non troppo liquida, coprite il fondo dello stampo.

Poi riempitelo, alternando a suoli, con la ricotta, i savoiardi e la conserva, che può essere di albicocche o di pesche. Sformatela dopo qualche ora e, se l’avrete disposta con garbo, oltre al gusto resteranno anche appagati gli occhi de’ commensali. La ricotta si può rammorbidire col rosolio di cedro, invece del latte, e allora non occorre la cannella. È un dolce da piacer molto.» (così scriveva P. Artusi in “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, Ricetta n. 676)