La minestra vedova è un primo piatto che non prevede l’uso di carne o grassi animali: scopriamo come cucinare la Minèstra vèdva.
La minestra vedova, in Romagnolo Minèstra vèdva, è un primo piatto molto povero della tradizione romagnola. Questa minestra si chiama così in quanto si cucinava senza carne e senza grassi animali. Tale condizione ricorda un po’ quella delle donne “senza marito” e per questo il piatto ha preso questo nome.
La ricetta della minestra vedova
La ricetta della minestra vedova è molto semplice e per prepararla servono solo pochi e semplici ingredienti. Ingredienti e procedimento sono suggeriti nel libro E’ Magnè: i mangiari negli usi dei contadini romagnoli dai racconti di Roberto Giorgetti e di sua mamma Maria Manuzzi.
Gli ingredienti per le Tajadòt per 4 persone:
- 400 gr di farina
- Un pizzico di sale
- Acqua per impastare q.b.
Impastate la farina insieme all’acqua e ad un pizzico di sale. Tirate la sfoglia lasciandola un po’ spessa e poi tagliatela per realizzare dei tagliolini sottili. Cuocete la pasta in acqua bollente salata. Scolate e condite con il sugo che andremo a descrivere tra poco aggiungendo anche formaggio di casa grattugiato.
Gli ingredienti per il sugo vegetale:
- 500 gr di erba a scelta
- 1 scalogno
- Un cucchiaio di conserva
- Un goccio di olio extravergine d’oliva
- Sale q.b.
Scegliete l’erba da utilizzare per il sugo: in genere si opta per spinaci, ma vanno bene anche stridoli, bietole, scarpigni o borragine. Tritate quindi lo scalogno e fatelo appassire in padella con un filo di olio. Aggiungete quindi la verdura scelta dopo averla battuta finemente e fate rosolare il tutto. Versate poi un cucchiaio di conserva precedentemente diluito in acqua calda e portate a cottura il tutto a fuoco lento.