La Gota è un salume molto particolare che non tutti conoscono nemmeno in Romagna: impariamo dunque a scoprirne le peculiarità.
In determinate regioni del Casentino, come Vallesanta e Chiusi della Verna, e in remote aree della Romagna, si è sviluppata una tradizione nella lavorazione delle carni suine che ha dato vita a un salume particolare, conosciuto come “la Gota“, ottenuto dalla guancia del maiale.
Questa carne, caratterizzata da un elevato contenuto di grasso, offre un gusto ricco e possiede eccellenti qualità organolettiche. Era particolarmente adatta per coloro che svolgevano lavori impegnativi nei boschi e nei campi, poiché forniva un apporto calorico notevole a un costo contenuto. La preparazione della gota richiede due settimane di salatura, seguite da un periodo di stagionatura di almeno un mese, durante il quale viene appesa al “trave” di una stanza priva di umidità.
L’area attuale in cui viene prodotta nel Parco comprende Bibbiena, Chiusi della Verna, Poppi, Pratovecchio, Santa Sofia e Stia.
La gota è un salume di piccole dimensioni, con una forma triangolare o trapezoidale e uno spessore che non supera mai i 10 cm. La carne presenta un adeguato contenuto di grasso e magra, con infiltrazioni ben distribuite che le conferiscono una consistenza gradevole. Si tratta di una carne estremamente saporita, ideale per essere gustata con il pane toscano o accoppiata ad altri alimenti come uova e patate.
Sebbene la gota possa essere consumata durante tutto l’anno, si consiglia di apprezzarla maggiormente nei mesi invernali, quando le sue caratteristiche si sposano al meglio con le temperature più fresche.