Il Raviggiolo è un formaggio fresco ottenuto da latte vaccino e alcune volte da latte ovi-caprino.
Il Raviggiolo, conosciuto anche come Raveggiolo, è un formaggio fresco prodotto con latte intero vaccino e, a volte, con latte ovi-caprino. Si presenta con la pasta morbida di colore bianco latte e non ha alcuna crosta.
Viene consumato senza stagionatura e per questo ha una tale consistenza. Trattandosi di un formaggio fresco, il Raviggiolo si può conservare solo per pochi giorni. L’alimento deve essere consumato infatti entro soli tre giorni e conservato in frigorifero. Per essere gustato al meglio, il formaggio dovrebbe essere portato in tavola qualche ora prima di essere gustato.
Il suo sapore è delicato e dolce, adatto a tutti i palati. Questo formaggio tipico romagnolo ha una forma rotondeggiante. La sua altezza varia trai 3 cm e i 4 cm. Per tradizione, questo prodotto tipico viene presentato su dei piccoli rami di falce.
Di solito viene preparato nei mesi che vanno da ottobre a marzo. Si produce nella zona dell’Appenino Romagnolo, in particolare tra la zona della Valle del Savio.
Le origini del Raviggiolo
Le prime testimonianze scritte che parlano del Raviggiolo risalgono al 1500. Proprio durante quel periodo infatti alcuni di questi formaggi sono stati donati a Papa Leone X.
Nel 1800, Pellegrino Artusi ha citato questo formaggio nel suo famoso libro “La Scienza in cucina e l’Arte del mangiar bene”. Il famoso gastronomo romagnolo ha citato questo prodotto chiamandolo cacio Raveggiolo. Tale formaggio veniva utilizzato dall’Artusi come ripieno dei famosi cappelletti romagnoli.
Per molti secoli questo prodotto tipico della Romagna è stato considerato una vera prelibatezza. Proprio per questo ogni volta che c’erano dei banchetti, esso era portato sulla tavola imbandita e piena di bontà.