Gelato dei poveri
Il gelato dei poveri veniva realizzato irrorando la neve fresca con la saba (Shutterstock.com)

Il gelato dei poveri si realizzava irrorando la neve fresca appena caduta con la saba. In passato questa pratica era molto diffusa in Romagna e regalava gioia a tutti i bambini.

In passato, nella campagna Romagnola si preparava un vero e proprio gelato dei poveri. Gli ingredienti per realizzarlo erano solamente neve fresca e saba. Chi non poteva permettersi un vero gelato a causa delle condizioni economiche difficoltose, poteva però gustare un gelato fai da te.

Realizzare oggi il gelato con la neve è praticamente impossibile a causa dell’inquinamento, ma in passato era pratica comune. In campagna infatti si era soliti raccogliere la neve candida, appena caduta, ed irrorarla con la saba. Questo non era certamente l’unico modo in cui veniva usata la saba, ma restava il preferito di tutti i bambini.

Il gelato dei poveri più famoso

Il gelato dei poveri più conosciuto in assoluto è quello di cui si parla nel corso del film “La neve nel bicchiere” di Florestano Vancini.

Ambientato nelle campagne dell’Emilia-Romagna dell’inizio Novecento, questo film racconta la realtà contadina del tempo. A causa della povertà, l’unico gelato che i bambini potevano godersi era quello realizzato con neve e saba.

Durante la pellicola viene descritto proprio il momento magico in cui si mescolava la saba alla neve fresca. La neve pulita appena caduta veniva infatti cosparsa con la saba per formare un gelato povero, come chi lo gustava, ma davvero gustoso.

Sicuramente la pratica di realizzare un gelato in questo modo non era unicamente della Romagna. Ad ogni modo, nella tradizione contadina della nostra terra è certamente diventata un’abitudine che rendeva felici tutti i bambini.