
Scarse sono le notizie biografiche relative al pittore cesenate Vincenzo Baldacci, vissuto agli inizi del XIX secolo.
Le poche notizie che rimangono sulla vita di Baldacci, morto prematuramente, lo collocano all’Accademia di San Luca a Roma, dove studiò grazie a sussidi concessigli dalla municipalità di Cesena.
Mentre si trovava nell’Urbe, Baldacci inviò alla sua città natale alcuni dipinti. Oggi questi ultimi – Filottete morente, Ritratto di Napoleone Bonaparte, Funerali di Ettore (in copertina) – si trovano ancora nella città romagnola, presso la Pinacoteca Comunale.
Essi sembrano ispirarsi ai dettami del neoclassicismo. In particolare, nei Funerali di Ettore, alcuni critici hanno voluto segnalare il legame con le opere del famoso pittore neoclassico francese Jacques-Louis David.
Nella stessa opera di copertina, come riporta il Portale PatER, “compaiono nubi minacciose che sovrastano il tempio e le case di Troia. Il corteo comincia a sinistra con alcuni personaggi e soldati che scortano il carro funebre in cui si trovano il vecchio re Priamo e il cadavere del figlio Ettore avvolto in un lenzuolo bianco. Questo corpo senza vita è il punto più luminoso della composizione ed attrae immediatamente l’occhio dello spettatore. La moglie dell’eroe abbraccia la salma a cui tende le braccia il figlioletto portato in braccio da un’ancella. […]”.