
Lo scultore cesenate Tullo Golfarelli, nato nel 1852, visse in prima persona il periodo risorgimentale e ne rappresentò i protagonisti.
Fu forse il padre orafo a instillare in Golfarelli la passione – e l’abilità – per l’incisione e la scultura.
La sua formazione avvenne nei luoghi più disparati: Roma, Parigi, Bologna, Venezia, Firenze, Napoli.
Rientrò poi, più o meno stabilmente, in Romagna, “dove ricevette commissioni anche per importanti opere a carattere celebrativo e monumentale”.
Fu però a Bologna che Golfarelli conobbe l’apice della propria carriera artistica.
Nel capoluogo infatti divenne “assiduo frequentatore dei principali cenacoli letterari, stringendo amicizia con celebri esponenti dell’ambito politico e culturale, in particolare con Giosuè Carducci – che ebbe modo di ritrarre più volte […] e con Giovanni Pascoli, col quale instaurò un sodalizio che durerà fino al 1912, anno della morte di quest’ultimo”.
Attento alle caratteristiche stilistiche e formali del verismo, Golfarelli realizzò anche opere dedicate al periodo risorgimentale.
Da ricordare, a questo proposito, il bassorilievo in marmo La cacciata degli Austriaci da Bologna nel 1848, che ancora oggi si trova alla Montagnola, a Bologna.
L’immagine di copertina presenta invece un busto di Giuseppe Garibaldi. Golfarelli ha realizzato statue dell’eroe dei due mondi anche a Cesenatico e a Ferrara.
Un altro protagonista della storia risorgimentale ritratti da Golfarelli è il forlivese Aurelio Saffi.