Severo Calzetta da Ravenna, bronzetto, XV-XVI secolo, conservato al Metropolitan Museum of Art di New York (commons.wikimedia.org)

L’artista, nato con ogni probabilità a Ravenna tra il 1465 e il 1475, lavorò principalmente tra la Romagna e Padova.

Persino Isabella d’Este, marchesa di Mantova, apprezzò e volle per sé i bronzetti di Severo, forse perché univano i grandi temi dei monumenti dell’arte classica alla funzionalità.

Ne è testimonianza un bronzetto conservato al Museo Nazionale di Ravenna. L’oggetto riproduce la celebre statua di Marco Aurelio a cavallo, ma ha anche la funzione di… porta penne!

Secondo la critica, tuttavia, “Severo da Ravenna non fu […] artista molto originale; per contro la sua bottega è un interessante esempio di come veniva organizzata la produzione in un atelier del Rinascimento […]”. La citazione si trova in L. Martini, Cinquanta capolavori nel Museo Nazionale di Ravenna, Longo Editore, 1998, pag. 82.

Ed effettivamente, le opere attribuite a Severo o alla sua bottega, si trovano oggi in diversi musei sparsi per il mondo, dal Metropolitan Museum di New York (come testimonia l’opera presentata in copertina) al Bode-Museum di Berlino.