
La fama del faentino Serafino Campi si deve, oltre che alla sua produzione pittorica, anche alla sua attività nel mondo della grafica pubblicitaria.
Formatosi nella natia Faenza sotto la guida di Roberto Sella e di Francesco Nonni, cominciò fin da giovane ad esplorare artisticamente il mondo della grafica.
Infatti, collaborò con importanti riviste quali Xilografia, dello stesso Nonni, e La Piê, la più antica rivista divulgativa della Romagna.
La prima occasione in cui si mise in luce come grafico fu nel 1926. In quell’anno realizzò infatti un manifesto per il centenario della nascita di Silvestro Lega, altro illustre pittore romagnolo.
Tuttavia, Campi fu molto attivo anche come paesaggista: testimonianza ne sono il dipinto riportato in copertina e, ad esempio, la sua veduta delle Colline faentine.
I veri protagonisti sono i luoghi: dalla piazza faentina ai famosi calanchi.
La facilità con cui Campi passava dalla pittura alla grafica, fino ad arrivare all’acquerello, conferma la versatilità e la creatività di questo importante protagonista della scena artistica romagnola.