
Nato a Lugo nel 1878, è stato pittore, decoratore e disegnatore.
Solo apparentemente la pittura di Sella si limita alla paesaggistica e alla ritrattistica. Perché, da “personaggio eclettico e politecnico, Sella raggiunge in pittura vertici ineguagliati negli altri suoi campi di attività” (citazione tratta dal sito arteromagna.it).
Una delle più significative avventure professionali del Sella, infatti, è stata quella, seppur breve, nell’avanguardia artistica futurista.
Egli infatti, dopo la formazione in giovane età all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ove fu allievo di Silvio Gordini, si trasferì dapprima in Piemonte e poi, tornando nella natia Romagna, a Faenza. E fu proprio dopo il trasferimento a Faenza, nel 1910, che incontrò Umberto Boccioni e conobbe Francesco Balilla Pratella e Orazio Toschi.
Alcune sue opere di carattere spiccatamente futurista si trovano in Romagna Futurista, a cura di B. Buscaroli Fabbri, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2006, pp. 122-125.
Tuttavia, egli tornò presto a forme e colori più tradizionali. Una testimonianza è il dipinto di copertina, che ci offre una veduta di un placido, quasi bucolico, paesaggio collinare.
In seguito, si dedicò anche alla pittura sacra e religiosa, soprattutto a Faenza. Nella medesima cittadina romagnola, ricoprì, dal 1926 al 1955, anno della morte, il prestigioso incarico di direttore della Pinacoteca civica.