La Pieve risale al X secolo e si instaura su un precedente sito romano
Documenti testimoniano la presenza della pieve già a partire dal X secolo, ma dati più certi la datano al XII secolo. Sorge a Pennabilli, antico e ricco borgo nell’entroterra riminese. Notizie più sicure invece si hanno sul fatto che nel luogo ove sorge la pieve, una volta vi era un insediamento romano, come testimonia l’ara romana che oggi fa da altare.
La chiesa rimase di primaria importanza fino ai Longobardi quando era la principale chiesa del circondario. Nel Medioevo subì numerosi rifacimenti e le forme attuali richiamano al tipico stile romanico padano, ovvero tre navate interne, di cui quella centrale più alta, facciata a capanna con due salienti laterali. Nel 1700 la pieve venne ridimensionata e le navate laterali si trasformarono in case coloniche.
La decorazione interna purtroppo è andata perduta, rimangono residui di capitelli, il quali sono intagliati con varie figure, come trecce, spirali, volute.
La pieve ha due particolarità: la prima è che il suo asse ha un orientamento molto preciso in direzione ovest-est, e ciò fa si che l’abside sia a sua volta perfettamente orientato ad oriente in modo tale da godere dei primi raggi del sole al mattino. I raggi a loro volta battono direttamente sulla piccola finestra monofora illuminando l’interno della pieve.
Altra particolarità è che a partire la pieve fu anche polo di sviluppo civile e sociale. Infatti al suo esterno si affettavano contrattazioni, mercati e scambi commerciali e culturali. Dopo le due guerre, la pieve venne restaurata e dedicata alle originarie funzioni religiose.