Santo Stefano in Tegurio, bellissima pieve del territorio romagnolo nella campagna di Godo
La Pieve di Santo Stefano a Godo si inserisce nella rete di pievi romaniche sparse per le campagne ravennati, come quella di San Pietro in Sylvis o quella di San Pietro in Trento.
Il nome originale era Santo Stefano in Tegurio, dal nome dell’antico nome del fiume Tegurio che scorreva in prossimità della pieve. Viene citata per la prima volta in una pergamena del 963. La chiesa ha subito moltissime manomissioni a partire dal XVIII secolo anche se la versione che vediamo oggi non sembra discostare molto da quella di tale data. In un documento del 1245 la pieve è detta “in Tegurio iuxta Godum” indicando il territorio circostante.
La pieve si presenta semplice esternamente, con una navata centrale scandita anche dall’esterno. Le fiancate laterali sono scandite da lesene che racchiudano finestrelle. Quella centrale sembra essere originale. All’interno la navata centrale è delimitata da pilastri rostrati e colonne di pietra con antichi capitelli antichi. Un ulteriore frammento di capitello bizantino è stato reimpiegato come basamento di una croce nel presbiterio.
A partire dal 1787 la chiesa passò dalla giurisdizione del vescovo di Faenza a quello di Ravenna. Venne danneggiata anche durante la seconda guerra mondiale. Ne seguirono restauri che ridiedero alla pieve, almeno nelle sue linee generali, il suo aspetto più antico.