“La Scuola di Pietro Tomba”, Lodovico Bellenghi, XIX secolo (1840), olio su tela, conservato alla Pinacoteca Comunale di Faenza (Portale PatER)

Architetto, fu un personaggio ispiratore per molti artisti suoi contemporanei.

L’opera in copertina rappresenta “una lezione di architettura: quattro uomini sono raccolti intorno al maestro che spiega un disegno di progetto, servendosi di un compasso che tiene in mano. Il maestro è Pietro Tomba; gli allievi da sinistra sono: Federico Argnani, Romolo Liverani, lo stesso Ludovico Bellenghi“.

Il Tomba, infatti, dopo essersi formato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, divenne un punto di riferimento per molti artisti suoi concittadini. Oltre ai sopracitati Argnani, Bellenghi e Liverani, possiamo ricordare anche Achille Calzi senior (da non confondersi con il suo omonimo consanguineo, quell’Achille Calzi junior che diventerà uno dei principali esponenti del liberty faentino).

Tomba, inoltre, in quanto architetto lavorò naturalmente nell’ambito dell’edilizia civile e religiosa, progettando a Faenza le chiese dell’Osservanza, di San Vitale e di San Sigismondo.