
“Nel panorama della ceramica italiana del Novecento, Pietro Melandri occupa un ruolo di assoluto rilievo sia per inesauribile vena creativa sia per rara padronanza di un mezzo espressivo assurto, con lui, ai più alti vertici tecnici e artistici.”
Così il sito arteromagna.it presenta la figura di Pietro Melandri. E, in effetti, anche l’immagine dell’opera presentata in copertina ci conferma gli stretti legami di Melandri con Ercole Drei, una delle figure di spicco del cosiddetto ‘Cenacolo Baccariniano‘.
Melandri stesso fu membro a tutti gli effetti del Cenacolo e, in questo modo, recepì le innovazioni artistiche dell’epoca.
Sperimentò diverse tecniche artistiche: fu infatti pittore, ceramista, scultore e persino scenografo. Tuttavia vi è un tratto che accomuna i prodotti del suo lavoro. Infatti, “una delle caratteristiche principali delle sue opere è la resa luminescente della superficie, grazie agli effetti iridescenti dei lustri, che richiamano immagini antiche, persiane e bizantine, con straordinaria eleganza e finezza estetica”.
La citazione è tratta da C. Casali e V. Mazzotti, Guida al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, EMIL Edizioni, 2016, p. 101 e si riferisce alla scultura Venere moderna.
L’arte di Melandri può essere altresì ammirata non solo in museo. Infatti, egli ha realizzato anche molte decorazioni, tuttora visibili, al Grand Hotel Terme di Castrocaro.
Una galleria di opere di Melandri è visibile sul Portale PatER.