
Allievo di Giovanni Bellini, egli, secondo le parole del Vasari, fu «quello che più di tutti lo imitò e gli fece maggiore onore».
Scarse sono le notizie biografiche relative a Rondinelli, tanto che del pittore non si conoscono con certezza né la data di nascita né quella di morte.
Con ogni probabilità, era originario del ravennate. Visse e lavorò tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, prima a Venezia e poi in Romagna, al tempo in cui questo territorio era ancora sotto l’influenza della Serenissima.
A Venezia, appunto, si formò presso la bottega del celebre Giovanni Bellini. Successivamente, stabilitosi in Romagna (la sua presenza è documentata tra Ravenna e Forlì), Rondinelli si dedicò a diversi importanti lavori su commissione.
La pittura di Rondinelli rappresenta soggetti eminentemente religiosi. Ad esempio, nell’opera di copertina, possiamo ammirare una Madonna in trono con il Bambino e Angeli, tra i Santi Tommaso d’Aquino, Maddalena, Caterina e Giovanni Battista.
Spesso si considera il San Sebastiano realizzato per il duomo di Forlì il capolavoro di Niccolò. Questo, tra l’altro, è uno dei pochi dipinti di Rondinelli di cui si abbia una qualche indicazione cronologica. Infatti, nelle sue Cronache forlivesi, il cronista Andrea Bernardi, detto Novacula, menziona il dipinto come già messo in opera nel 1497.
Un’altra Madonna con Bambino attribuita a Rondinelli si trova persino negli Stati Uniti, all’Indianapolis Museum of Art.