
Il riminese Nevio Giangolini si dedicò all’arte dopo aver concluso la carriera da calciatore e da allenatore.
“Lasciato il mondo del pallone, in cui aveva esordito nel 1937 e aveva svolto il ruolo sia di attaccante che di allenatore […] pratica da dilettante la pittura”.
Così il Portale PatER presenta la singolare figura di Nevio Giangolini.
Giangolini, nella sua carriera da centravanti, militò tra Romagna (Forlimpopoli, Rimini) e Italia centro-meridionale (Siena, Ternana, Città di Castello, Foggia e Palmi).
Una volta appesi gli scarpini al chiodo e dopo aver concluso anche l’esperienza da allenatore, fece una scelta singolare: si dedicò infatti alla pittura.
La sua parabola conferma quanto l’arte (così come lo sport) sia un linguaggio universale, in grado di ‘folgorare’ e coinvolgere in qualsiasi momento della vita.