statua giuseppe garibaldi
Immagine frontale della statua di giuseppe garibaldi a Ravenna con alle spalle il teatro Alighieri (Shutterstock)

Realizzata in occasione del decennale della morte di Garibaldi, la statua che lo rappresenta sorge al centro della piazza omonima a Ravenna

La statua-monumento dedicata a Giuseppe Garibaldi sorge al centro dell’omonima piazza, accanto al teatro Alighieri, a Ravenna. L’artista ravennate Giulio Franchi è l’autore dell’opera, realizzata nel 1892 in occasione del decennale della morte del condottiero nel 1882. La collocazione originaria della statua era di fronte alla chiesa di San Francesco. Da qui però si decise di trasferirla nel 1936 nell’attuale sede, che prima ospitava la statua bronzea di Papa Alessandro VII.

La statua di Garibaldi svetta su un basamento creato da elementi plurimi. In basso vi è uno zoccolo con tre gradini in granito dalla forma rettangolare sul quale si erge un altro elemento a forma di tronco di piramide dai piani inclinati. A salire, troviamo un parallelepipedo decorato con bassorilievi realizzati in marmo di Carrara che ricordano momenti significativi della vita dell’eroe.

L’iconografia principale ha carattere militaresco. Infatti troviamo la rappresentazione di tre battaglie. La prima è quella del Vascello durante l’assedio di Roma nel 1849, poi quella di Sant’Antonio del Salto in Argentina e infine quella di Digione dove il figlio di Garibaldi, Riciotti consegna al padre la bandiera sottratta all’esercito prussiano. L’ultima scena invece ha un carattere più intimo ma altrettanto drammatico in quanto ricorda lo sbarco di Giuseppe Garibaldi con Anita morente sulla spiaggia di Magnavacca. L’ultimo blocco è ancora a forma di tronco piramidale con i piani poco inclinati e al centro della facciata campeggia la dedica bronzea “A Garibaldi/Ravenna 1892”.

Alla morte di Garibaldi i ravennati espressero il desiderio di erigere un monumento commemorativo in suo onore. Il concorso bandito per selezionare i bozzetti per la realizzazione dell’opera vide la vittoria appunto da Giulio Franchi.