Mauro Andrea, Senza Titolo, 1985, acquaforte, conservato presso il Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Portale PatER)

Il faentino Mauro Andrea ha lavorato, a partire dagli anni ’70, come grafico, pittore e ceramista.

Artista innovativo ed eclettico, ha coniato il concetto di “Arte Impura, sua definizione di un’arte aperta a contaminazioni concettuali e trasgressiva nei confronti delle più correnti e usuali definizioni”.

Non è un caso se, quando, nel 1983, la giuria del Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza non accetta in toto una sua opera, egli coglie l’occasione per reinventarsi e per trasformare la scultura in una vera e propria performance artistica.

Lasciamo la parola a Franco Bertoni, curatore della mostra “Io odio la ceramica”, tenutasi alcuni anni fa presso il MIC di Faenza: