
Pur essendo nato a Verona, de’ Pasti fu attivo principalmente a Rimini, alla corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta, come medaglista e architetto.
Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini dal 1432 al 1468, raccolse alla sua corte, da mecenate e patrono delle arti, alcuni grandi nomi dell’arte italiana del XV secolo.
Basterebbe infatti citare Leon Battista Alberti e Piero della Francesca per avere già un’idea precisa delle personalità che egli radunò a Rimini. Tra questi intellettuali, vi era anche Matteo de’ Pasti. Egli, oltre a lavorare al Tempio Malatestiano in qualità di architetto, contribuì, soprattutto con le sue medaglie, a celebrare la figura di Sigismondo.
Quella che si può ammirare nell’immagine di copertina è solo una delle tante opere realizzate dall’artista. Altre possono essere visionate sul Portale PatER.
La caratteristica comune a tutte queste medaglie è quella di presentare Sigismondo di profilo. In ogni caso, emerge chiaramente la natura decisa e volitiva del signore, che fu uomo dalle forti contraddizioni.
Se nel dritto della medaglia, poi, troviamo lo stesso Sigismondo, nel rovescio non è raro incontrare rappresentazioni di Castel Sismondo (la sua residenza-fortezza) o lo stemma araldico della famiglia.
De’ Pasti fu dunque un intellettuale, seppur forse meno noto rispetto ai “pezzi da novanta” del XV secolo, che testimonia quali picchi artistici raggiunse il Rinascimento nel riminese.