"Pesche con un giornale accartocciato", Mariano Mancini, 1900-1910, olio su tela, conservato presso il Museo della Città di Rimini (Portale PatER)

L’artista riminese Mariano Mancini si cimentò in diversi ambiti, dalla pittura alla scenografia, e viaggiò molto.

Nato a Rimini nel 1861, Mancini fin da giovane viaggiò molto.

La sua presenza si registra, infatti, dal 1887 sia a Roma che a Napoli, dove fu decoratore e scenografo; successivamente fu attivo anche a Bologna (1885) e a Sulmona (1888).

Una volta rientrato stabilmente in Romagna, nel 1897, si dedicò principalmente a ciò che oggi contraddistingue maggiormente la sua produzione: le nature morte.

Fu proprio Mancini, che nel frattempo ricoprì anche il prestigioso incarico di Ispettore Onorario ai Monumenti ed agli Scavi, a rivitalizzare il gusto per la natura morta, tema che non aveva più conosciuto un autore di spessore dai tempi di Nicola Levoli.

A testimoniare l’importanza che Mancini rivestì per l’ambiente artistico riminese, possiamo osservare un ritratto che un altro grande artista della zona, Francesco Brici, realizzò per il nostro pittore.