“Andata al Calvario”, Marco Palmezzano
“Andata al Calvario”, Marco Palmezzano, 1535, tempera su tavola, conservato ai Musei San Domenico di Forlì (Portale PatER)

Nato verosimilmente nel 1459 da famiglia prestigiosa, il forlivese Marco Palmezzano fu indiscusso rappresentante del Rinascimento in Romagna.

Allievo di Melozzo da Forlì, Palmezzano, che insieme al suo maestro rappresenta il maggior esponente della cosiddetta Scuola Forlivese di pittura, fu un vero e proprio campione di arte sacra. 

Egli “lavorò soprattutto per committenti ecclesiastici e produsse pale d’altare con un’efficienza quasi industriale” (cit. da T. Verdon, “Marco Palmezzano come maestro d’arte sacra”, in Marco Palmezzano. Il Rinascimento nelle Romagne, a cura di A. Paolucci, L. Prati, S. Tumidei, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo 2005, p. 147) e quindi fu un pregevole conoscitore della simbologia artistico-religiosa legata alla tradizione cattolica.

All’interno della sua vastissima produzione pittorica, uno dei temi che spicca nettamente per il numero di richieste che al pittore venivano rivolte dalla committenza, era il cosiddetto “Cristo portacroce” (tematica denominata anche “andata al Calvario”): presentata in copertina se ne trova una versione risalente al 1535. 

I quattro soggetti ritratti, tra i quali si individuano immediatamente Cristo e un personaggio che tira la corda che Gesù ha intorno al collo, coprono quasi completamente il paesaggio. I due uomini centrali sono scossi, poiché vedono Cristo soffrire: il personaggio barbuto infatti sembra quasi offrirsi per portare la croce, mentre negli occhi dell’altro uomo si può individuare tutta la pietà nei confronti di Gesù.

L’opera di Palmezzano, la cui importanza è stata definitivamente consacrata con la mostra allestita pochi anni fa presso i Musei San Domenico di Forlì, pur essendo profondamente radicata in Romagna, ha valicato i confini non solo regionali, ma anche internazionali: opere sue e della sua bottega, infatti, si trovano persino al Louvre di Parigi.