
Ecco come Daniele Ballanti, dell’Ufficio Cultura del Comune di Cotignola, presenta Luigi Varoli: “artista dotato di grande carica umana, svolse il ruolo di conservatore delle memorie cotignolesi”.
Il rapporto di Luigi Varoli con Cotignola, sua città natale, è definito da Franco Bertoni “simbiotico”.
A Cotignola, infatti, Varoli “lavorerà, insegnerà e si dedicherà attivamente alla vita cittadina anche impegnandosi nella realizzazione di opere in cartapesta per le feste folkloristiche”.
Non a caso, il Museo Civico della località in provincia di Ravenna è intitolato proprio al prolifico artista.
L’artista si era formato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna sotto Vittorio Guaccimanni. Lavorò con diverse tecniche e materiali: fu infatti pittore e scultore, ma realizzò anche pezzi in ceramica e in ferro battuto.
Sempre secondo Daniele Ballanti, “Varoli ha animato la “Bassa Romagna” dal punto di vista artistico culturale; il suo studio è stato una fucina di artisti, la sua opera ha animato la vita civile cotignolese e le sue tradizioni e manifestazioni, in particolare la Segavecchia”. Insomma, un artista che ha dato tutto per la sua terra.