La Torre Civica di Ravenna è meglio conosciuta come Torre Pendente dai suoi abitanti per la sua particolare inclinazione dovuta a smottamenti del terreno sottostante
La Torre Civica di Ravenna è uno dei monumenti simboli della città. E’ una torre gentilizia del XII secolo che sorge oggi in via Ponte Marino, ma in passato si affacciava proprio sul tratto urbano del fiume Padenna. La sua prima attestazione, come torre nobiliare della città, risale al 1202.
Leggenda vuole che la torre sia appartenuta alla famiglia Guiccioli (il loro palazzo ospitò Lord Byron) e fosse soprannominata torre dei beccai in riferimento alle botteghe di selvaggina che popolavano via Ponte Marino. Due sono le fasi costruttive della torre. Una prima databile al VI secolo e una seconda databile tra il XII e il XIII secolo.
Originariamente la torre era alta 39 metri ma a causa del cedimento del terreno aveva assunto la caratteristica pendenza che la denota tutt’oggi creando l’appellativo di “Torre Pendente”. Questo ha creato problemi di stabilità e sicurezza che hanno portato ad un suo smantellamento nella parte superiore riducendola a 26 metri. Nel 1320 la torre divenne proprietà del Comune, da qui il nome “civica”. Per qualche secolo le campane della torre hanno risuonato per avvisare i cittadini in occasione di eventi o pericoli. Alcuni documenti testimoniano che fino a tale data, nella parte inferiore della torre, vivesse il campanaro in carica di suonare le campane. Questo fino al 1915, quando la torre non venne più utilizzata.
Attualmente la parte inferiore della torre è avvolta da impalcature per garantirne la stabilità. Esse purtroppo coprono due rilievi marmorei antichi inglobati in un lato esterno. Essi rappresentano un bassorilievo romano di un uomo a cavallo risalente al III secolo, e una testa rovinata che si dice abbia ispirato il detto romagnolo “Zarchê Mariola par Ravêna” (cercare e non trovare qualcosa di molto vicino).