Le sculture presenti nel Parco della Pace coniugano un messaggio di fratellanza universale con il linguaggio artistico del mosaico.
In questo periodo in cui il mondo è tristemente funestato da venti di guerra, il messaggio trasmesso dal Parco della Pace di Ravenna risuona con ancora maggior forza.
Come si legge sul sito di Ravenna Turismo, le opere del parco diffondono il loro appello alla fratellanza fin dal 1988: “comune denominatore delle sculture […] sono le tematiche legate alla pace e l’amicizia tra i popoli, rappresentate dai diversi artisti, italiani e stranieri”.
Tutti i titoli delle opere, infatti, rimandano apertamente al desiderio di pace e concordia: “il giardino vanta le opere del belga Claude Rahir (Segno di Pace e Amicizia), la neozelandese Margarett L. Coupe (Un Pacifico libero dall’Atomica), l’americano Jerry W. Carter (La Seconda Genesi), il moscovita Alexander Kornooukhov (L’Uomo e la Natura), la francese Josette Deru (L’albero delle Vita) e la viennese Edda Mally (Le Ali della Pace)”.
Recentissimo è stato il restauro eseguito sulle opere, segnate dall’usura del tempo, quasi a voler sottolineare quanto sia necessario l’appello che esse rivolgono ad un’umanità purtroppo ancora bellicosa.