Tampieri, Ruderi moreschi di Alcazar
“Ruderi moreschi di Alcazar”, Giuseppe Tampieri, secolo XX, tecnica mista su tela, conservato alla Pinacoteca Comunale di Faenza (Portale PatER)

Il pittore lughese Giuseppe Tampieri (1918-2014) fu affascinato dall’aspetto immutabile e sempiterno della natura, in particolare quella della penisola iberica. 

Breve è la vita, lunga è l’arte (si veda Arte dal vero. Aspetti della figurazione in Romagna dal 1900 a oggi, catalogo della mostra, Imola 7 novembre 2014 – 8 marzo 2015, a cura di F. Bertoni, La Mandragora, Ravenna 2014, p. 302): facendo riferimento a questa citazione latina, qui tradotta in italiano, Franco Bertoni conclude la scheda dedicata al pittore Giuseppe Tampieri, lughese classe 1918.

Eterna è la natura, potremmo aggiungere. Forse per questo Tampieri fu particolarmente affascinato dalle vedute dei paesaggi mediterranei in generale e spagnoli in particolare: in quest’ultimo caso, l’immutabilità del creato, liberata dal velo della foschia della natìa Romagna, gli si presenta con tutta la forza del colore, quasi ad accentuare il contrasto con la caducità dell’esperienza della vita umana.

E così, se in Calatayud Aragona ritroviamo l’essenza di paesaggio arido, semi-desertico, in cui non c’è traccia dell’umanità, in opere come Ruderi di Loarre e Ruderi moreschi di Alcazar (rappresentata in copertina) la fugace presenza dell’essere umano è segnalata solamente da costruzioni antiche ormai in rovina.

Un po’ come Cino Cantimori, che aveva trovato in Africa Orientale la forza travolgente della natura, della luce e dei colori che da tempo andava cercando, così anche Tampieri individuò nello sterile paesaggio dell’entroterra iberico una risposta a quei sentimenti che mostra quando si autoritrae. Spesso egli infatti si rappresenta apparentemente cupo, triste, distaccato, quasi a voler sottolineare la propria consapevolezza di non poter afferrare, se non per un istante, data la condizione effimera dell’essere umano, quella bellezza ideale, immutabile ed eterna che invece la natura, il creato e il cosmo incarnano.