"Torre Pedrera 1934", Giulio Turci, 1969, olio su tela, conservato alla Galleria d'arte moderna e contemporanea 'Villa Franceschi' di Riccione (Portale PatER)

“Nelle opere di Turci […] è condensato il suo mondo interiore che […] viene sfiorato da silenzi metafisici e surreali che investono i soggetti da lui tratti dalla vita reale”.

Queste significative parole provengono dalla scheda dedicata a Giulio Turci dal Portale PatER. E forse, ancora più che nell’immagine di copertina, è nell’opera Colpo di vento che si può apprezzare a pieno la dimensione immateriale e trascendente che si respira nei dipinti di Giulio Turci.

Nell’opera conosciuta come Torre Pedrera 1934, infatti, l’uomo appare stabile, benché dimesso e ‘spaventato’ di fronte alla potenza della natura.

Invece, in Colpo di vento, è la natura stessa la vera protagonista. Percepiamo sì la presenza dell’umanità, ma essa, di fronte alla forza travolgente del vento, non può che svolgere un ruolo marginale rispetto all’eternità del creato.

Ciò che ne deriva è un’atmosfera in cui la trascendenza ha il predominio sulla passeggera presenza dell’umanità, che il vento, in un sol soffio, ‘spazza via’.

Nel sito dedicato alla produzione del pittore santarcangiolese si possono ammirare altre delle sue opere, sospese tra il surreale e il visionario.

Inoltre, è ancora presente nella sua cittadina natale, Santarcangelo di Romagna, la casa-studio dell’artista stesso.

Nel video seguente si può apprezzare la presentazione della mostra organizzata nell’estate 2017 per diffondere la conoscenza del patrimonio costituito dalle opere di Turci.