
“Giulio Bucci fu pittore paesista prolifico, assai richiesto dai collezionisti del genere di area emiliano-romagnola”.
Il filo conduttore dell’opera pittorica del faentino Giulio Bucci è il motivo pastorale, arcadico: egli rappresenta una natura placida e quasi idillica.
Tuttavia, in alcune opere, si intravedono alcuni scorci del paesaggio ravennate, che quindi fanno riferimento ad un contesto ben preciso e non vago.
Ad esempio, nella Scena pastorale conservata presso la Pinacoteca Comunale di Faenza, “a ridosso della collinetta, alla destra di chi guarda, si intravede un edificio […] che in realtà si rivela essere […] nientemeno che il Mausoleo di Teodorico così come doveva apparire – visto dalla campagna circostante di Ravenna – sul finire del secolo XVIII”.
Le citazioni provengono dall’approfondimento sull’artista di Elisa Garavini, in Spigolando ad arte. Ricerche di storia dell’arte nel territorio ravennate, a cura si S. Simoni, Fernandel, 2013, pp. 100-101.