"Animale fantastico", Giuliano Zecchini, 1981, acrilico su tela, conservato alla Biblioteca Classense di Ravenna (Portale PatER)

Le opere del pittore ravennate Giuliano Zecchini sono un tributo al colore, grazie al quale egli riesce a creare atmosfere surreali e oniriche.

Osservando l’Animale fantastico del dipinto di copertina, viene da pensare, almeno nell’impressione di chi scrive, ad una fenice.

Tanto potente è infatti la carica cromatica, l’intreccio di colore che, stagliandosi nettamente sullo sfondo scuro, fa risaltare la creatura bicefala che sembra rappresentare una potenza primigenia e increata.

Eppure, la fantasiosa opera di Zecchini ha sempre nella realtà un preciso punto di riferimento. “Le consonanze ardite […] fra luce e colore, testimoniano del vincolo non imitativo ma ricreante e rinfrescante che sempre lega […] Zecchini alla natura; una natura non goduta con occhio di spettatore ma tesaurizzata caparbiamente nella memoria”.

Le parole con cui il Portale PatER descrive l’opera sono tratte dal catalogo Giuliano Zecchini, edizioni Tipografia ArteStampa, Ravenna, 2002.

Altre fonti di ispirazione di Zecchini, venuto a mancare nel 2006, erano i fiori, forse per la varietà dei colori che essi presentano al fruitore. Le opere Fantasia di fiori con sole rosso e Fiori e paesaggio al tramonto confermano e sublimano questo legame, che del resto è primigenio, tra colore e natura.