
“Artista eclettico, realizzò dipinti, disegni, acquerelli, incisioni, dipingendo anche ceramiche e arazzi con succo d’erbe”.
Come si legge nella pagina dedicata al pittore nel Dizionario Biografico degli Italiani a cura dell’Istituto Treccani, Piancastelli fu un artista decisamente poliedrico.
Forse perché formatosi al convento dei frati cappuccini nella natia cittadina romagnola, spesso rappresentò temi religiosi. La predominanza di questo tipo di temi si può facilmente intuire scorrendo la ricchissima galleria di opere (soprattutto schizzi e bozzetti) del Piancastelli raccolta nel Portale PatER.
In particolare, anche l’opera presentata in copertina riguarda una tematica di questo tipo. Già negli schizzi si notano spesso rappresentazioni di santi. Ma, per farci raccontare quest’opera, lasciamo spazio direttamente alle parole dell’artista (la citazione successiva è tratta dal Portale PatER).
“Rappresenta S. Girolamo in atto di studiare, ma più che il Santo è lo studio di una grotta o cava calcarea di partito pittoresco, come se ne vedono molte in Anzio ove io la tolsi… è puramente uno studio o meglio un grande bozzettone, che aveva alle mani da molto tempo e sul quale metteva i residui della tavolozza. Mi pare che non vi manchi qualche buona qualità di colore”.
L’apice della sua carriera può ragionevolmente essere considerato il momento in cui divenne il primo direttore della Galleria Borghese di Roma, nel 1902. Venuto a mancare nel 1926, attualmente il Piancastelli riposa alla Certosa di Bologna.