"Autunno in Romagna", Giovanni Guerrini, olio su legno, 1925, conservato al Museo d'Arte della città di Ravenna (Portale PatER)

Giovanni Guerrini (1887-1972) fu architetto, grafico e pittore: come artista e come docente, non perse mai di vista l’obiettivo di conciliare esigenze industriali e ricerca del bello. 

La vita di Giovanni Guerrini è inestricabilmente legata alla Romagna. Nato a Imola nel 1887, visse gli splendori e le contraddizioni del tardo Ottocento. 

L’industrializzazione galoppante dell’epoca, infatti, rischiava di far precipitare l’opera d’arte, che fino ad allora era stata gelosamente custodita come preziosa manifestazione creativa, nel baratro dell’omologazione culturale. Ecco perché molti artisti dell’epoca si legarono strettamente ad alcuni movimenti culturali che hanno segnato la storia dell’arte, come ad esempio quelli dell’Art & Crafts e dell’Art Déco, entrambi nati come reazione alla standardizzazione e all’uniformazione causate dalla meccanizzazione della società.

Deciso sostenitore dell’Art & Crafts fu proprio Guerrini. Egli, da sempre immerso in un clima culturale che legava inscindibilmente arte e imprenditoria, fu tra i primi a riconoscere l’importanza e la rilevanza culturale dell’arte applicata, che troppo spesso, anche in seguito, è stata vittima di discredito perché considerata più ‘dozzinale’ a causa della sua intrinseca natura funzionale. Guerrini giunse all’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 1915 e fino al 1929 vi rimase come docente, portando con sé la consapevolezza della necessità di innovare: ad esempio, fu lui, nel 1924, a sostenere l’istituzione della Scuola di Mosaico all’interno dell’Accademia stessa. 

Inoltre, Guerrini propose una nuova funzionalità per la grafica. In questo senso, quando partecipò alla II Biennale di Monza (nel 1925, anno cruciale per lo sviluppo dell’Art Déco), ottenne la vittoria nella corsa alla realizzazione del manifesto per l’evento. L’esposizione monzese ribadì con forza lo stretto legame tra arti applicate e arti visive, clima culturale che Guerrini contribuì a diffondere all’interno dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dando vita ad un periodo particolarmente proficuo dal punto di vista del fermento artistico e della progettualità.

Quando, nel 1929, lasciò Ravenna e la sua Accademia, fu per trasferirsi a Roma e diventare il Direttore Artistico dell’Ente Nazionale Piccole Industrie Italiane: in questa occasione la sua ambizione di conciliare le ragioni dell’arte e quelle dell’industria trovò finalmente appagamento.

Fu proprio a Roma che, proseguendo la sua intensa attività artistica, si spense nel 1972.