"San Giovanni Evangelista", Giovanni Battista Bertucci il Giovane, 1600, olio su tavola, conservato presso la Pinacoteca Civica "Melozzo degli Ambrogi" di Forlì (Portale PatER)

Il faentino Giovanni Battista Bertucci è stato pittore manierista e nel corso della carriera è anche incappato in una condanna per… eresia!

Nato nel 1539 a Faenza in una famiglia di artisti – il nonno, suo completo omonimo, è conosciuto come Giovanni Battista Bertucci il Vecchio – Giovanni Battista il Giovane si formò presso la bottega dello zio, Jacopone.

Tra il 1560 e il 1564 si spostò a Roma, dove prese parte ai lavori delle Logge Vaticane.

Una volta rientrato a Faenza, realizzò uno dei suoi primi oli, il Ritratto di Ercole Rondinini.

Curiosamente, “nel 1567 insieme a Jacopone venne accusato di eresia; si salvarono entrambi pronunciando solenne abiura“.

Come si legge sul sito della Pinacoteca di Faenza, “le sue composizioni, improntate sui modelli […] della Controriforma, presentano uno svolgimento quasi bidimensionale ed appaiono estremamente affollate”.

Oggi le sue opere si trovano in diversi musei e collezioni della Romagna: Faenza, Forlì, Ravenna e Cesena, senza dimenticare Lugo e Russi.