"La Madonna col Bambino", incerta attribuzione, inizi del secolo XVI, tempera, conservato presso i Musei di San Domenico a Forlì (Portale PatER)

Del forlivese – conosciuto anche come Giovan Battista Rosetti – si conoscono più gli affari e gli interessi economici che non la vicenda artistica.

Attivo nel contesto della Scuola forlivese, Rositi nacque verso la fine del XV secolo.

Della sua produzione rimangono, però, poche opere.

Di queste, una si trova a Forlì (anche se l’attribuzione non è certa, poiché secondo alcuni il dipinto potrebbe essere opera di Giovan Battista Bertucci ‘il Vecchio’, altro pittore di area romagnola).

Un’altra è conservata, invece… in Ungheria, precisamente a Esztergom, presso il Museo Cristiano.

Quest’ultimo dipinto, che rappresenta sempre una Vergine che tiene in braccio il Bambino, potrebbe essere la variante di un’opera di Niccolò Rondinelli.

A conferma dell’influenza artistica che su Rositi esercitarono altri artisti romagnoli, nella sua biografia si legge che “la genesi stilistica del pittore forlivese va rintracciata nella ‘brigada melozziana’: […] egli dovette formarsi a contatto con quel gruppo di insigni maestri nell’ultimo periodo di attività di Melozzo“.

Non mancano però anche influssi della pittura di Marco Palmezzano, altro illustre protagonista della vivace vita culturale forlivese durante il Rinascimento.