
Giovan Battista, assieme al padre e al fratello, diede vita alla bottega “Ballanti Graziani”, che realizzò un gran numero di statue e stucchi nel periodo della Faenza neoclassica.
La Faenza del periodo compreso tra il 1780 e il 1820 visse un periodo in cui l’architettura, la scultura, la pittura e la decorazione – insieme alle diverse arti applicate – raggiunsero vette di impareggiabile livello.
Fu questa la stagione neoclassica della città, i cui protagonisti principali furono architetti come Giuseppe Pistocchi e Giovanni Antonio Antolini, ma anche scultori come Antonio Trentanove.
Un altro dei principali protagonisti di quella straordinaria stagione creativa fu l’artista Felice Giani, con il seguito di decoratori.
Tra questi, ritroviamo come collaboratori, tra gli altri, anche del Giani, i fratelli Giovan Battista e Francesco Ballanti Graziani.
I due fratelli lavorarono con Giani, nel 1797, alla chiesa dell’Osservanza di Faenza, in occasione della beatificazione di Leonardo da Porto Maurizio.
Successivamente, essi collaborarono anche con Giuseppe Pistocchi: in occasione della visita di Napoleone a Faenza, nel 1805, essi eressero un arco trionfale in legno, tela e stucco.