
L’artista ravennate “Giorgio Spada (1927-1999) ha dedicato più di cinquant’anni a rappresentare col segno e col colore il suo modo di vedere le cose”.
Figlio della pittrice Gianna Nardi, dopo la formazione Giorgio si trasferisce a Forlì, dove entra in contatto con l’ambiente artistico locale.
In particolare, apprende molto grazie a Maceo Casadei, punto di riferimento fondamentale nel suo percorso.
Dal punto di vista artistico, la carriera di Giorgio Spada ha conosciuto varie tappe, tra naturalismo, surrealismo, simbolismo e pittura informale.
In particolare, “il suo lavoro pittorico si sviluppa quasi per cicli che via via abbandona come fasi di una continua ricerca che ha come comune denominatore una sempre aperta e interrogativa indagine sul reale“.
In questo modo, i temi affrontati da Spada sono i più disparati: paludi, resti organici e artificiali, radici e rami contorti (come nell’immagine di copertina). Ma anche “giornali accartocciati, figure umane stravolte […] muri graffiti o imbrattati […] di manifesti“.
Esempi concreti di queste opere si possono trovare sul portale Arteromagna e sul sito dedicato all’artista (dai quali provengono anche le citazioni).