Il ravennate Bucci è stato scultore, medaglista e restauratore.
Ogni volta che, passeggiando per le vie di Ravenna, possiamo ammirare il monumento al patriota risorgimentale Luigi Carlo Farini, gran parte del merito va allo scultore e restauratore Giannantonio Bucci.
Sì, perché della statua originale, scolpita da un altro artista ravennate, Enrico Pazzi, nel 1878, non era rimasto quasi nulla. Infatti, la barbarie della guerra l’aveva colpita (e distrutta quasi del tutto) nel 1944.
Oltre alla passione per la scultura, che Bucci ha convogliato, appunto, anche nell’opera di restauro, l’artista ha lavorato alacremente anche come medaglista.
Una recente esposizione, significativamente intitolata “L’equilibrio della forma”, ha voluto omaggiare la sua vasta produzione in questo senso. Il titolo vuole sottolineare l’intento affascinante “di concentrare un pensiero, uno stato d’animo e una particolare emozione, nello spazio racchiuso del cerchio”.