Attivo tra XVIII e XIX secolo, Monti lavorò soprattutto tra Roma e Milano, realizzando opere dallo stile neoclassico.
Nonostante abbia lavorato per molto tempo in altre zone d’Italia, il rapporto di Gaetano Matteo Monti con Ravenna è molto stretto.
Infatti, per i suoi risultati in campo scultoreo, fu nominato nel 1832 accademico di merito dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Ma come era iniziata la sua avventura nel mondo dell’arte?
Dopo una prima fase formativa presso lo zio a Roma (vi si era recato a soli 10 anni), verso la fine del XVIII secolo frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
L’esperienza formativa culminò con un incarico prestigioso: la realizzazione di un busto marmoreo di Antonio Canova.
L’inaugurazione dell’opera si ebbe nel 1810. Fu un successo, anche secondo lo stesso Canova, tanto che Monti dovette realizzarne diverse copie in gesso: una di queste si trova alla Biblioteca Classense di Ravenna e proviene con ogni probabilità dalla gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Successivamente l’artista si trasferì a Milano, dove aprì un proprio studio e riscosse ulteriore successo, lavorando costantemente presso i più importanti cantieri architettonici e scultorei della città.
Dal 1811 al 1814 collaborò alla realizzazione di numerosi bassorilievi e sculture per l’Arco della Pace.
Tra questi, ricordiamo L’abboccamento dei tre sovrani a Lipsia, La pace di Parigi, L’Incoronazione di Napoleone I a re d’Italia e l’Allegoria della Lombardia.