
Nei suoi dipinti, Gurioli ha espresso “la sua personale poetica legata alla Romagna, terra generosa e da lui rappresentata con grande intensità e forza espressiva”.
Gurioli ha saputo rappresentare la montagna – e non solo quella romagnola – in tutte le sue sfaccettature.
Ad esempio, nel suo dipinto Ultima neve in Valtellina (Disgelo), “forma e contenuto si rincorrono rivelando e nascondendo al tempo stesso il tema”, quasi a dipingere l’incessante movimento – pur nella sua apparentemente immutabile immobilità – della natura.
Nato nel piccolo borgo di Tredozio, ha iniziato ad esporre nel 1957; successivamente, ha esposto frequentemente con l’amico e collaboratore Neo Massari.
Per usare le parole della critica d’arte ed estimatrice del lavoro di Gurioli, Bruna Solieri Bondi, per l’artista tredoziese “il paesaggio è un diario segreto dei suoi momenti di contemplazione e di meditazione; vi ha scritto pensieri alti, densi di sofferenza, d’emozione, vi ha segnato preghiere che non possono trovare la via delle labbra […]”.