“Cristo condotto al Calvario”, Ferraù Fenzoni, 1622-1630, olio su tela, conservato alla Pinacoteca Comunale di Faenza (Portale PatER)

L’artista faentino contribuì alla realizzazione di numerosi cicli di affreschi sotto la committenza papale, ma la sua opera più nota si trova a Todi, in Umbria.

Il pittore, detto anche Ferraù da Faenza, lavorò, dopo un primo apprendistato artistico, soprattutto in ambito di committenza papale. Infatti, si trasferì a Roma alla fine del pontificato di Gregorio XIII.

Tuttavia, fu soprattutto Sisto V a commissionare a lui e ad una nutrita schiera di artisti alcuni cicli pittorici.

Tra questi, ricordiamo la decorazione della Loggia delle Benedizioni di San Giovanni in Laterano, della Scala Santa in Vaticano e della cappella di San Francesco in Santa Maria in Trastevere. Inoltre, egli lavorò anche all’appartamento di Pio V, sempre in Vaticano.

Successivamente fu il vescovo di Todi a volere Ferraù in Umbria. Proprio in centro Italia Fenzoni realizzò il suo capolavoro: l’affresco sul Giudizio Universale, nel duomo di Todi.

Per ammirare le opere di Fenzoni, tuttavia, non è necessario recarsi in Lazio o in Umbria. L’immagine riportata in copertina fa riferimento infatti ad un dipinto conservato alla Pinacoteca Comunale di Faenza, città natale dell’artista.