
All’interno delle collezioni del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo, una sezione è dedicata permanentemente all’illustratore e pittore Enzo Morelli. Egli nei suoi dipinti rivive la Romagna attraverso il filtro della memoria e degli affetti.
Enzo Morelli, nato a Bagnacavallo nel 1896, fu costretto in giovanissima età ad abbandonare la città natale. Si trasferì a Milano, dove risiedette più o meno stabilmente a partire dal 1931.
Ecco perché opere di questo importante pittore paesaggista rappresentano soprattutto vedute del Lago di Garda, del pavese e dell’Umbria (Assisi in particolare).
Tuttavia, Morelli non dimenticò mai la natìa Romagna: questa visse sempre in lui attraverso il filtro dell’immaginazione e dei ricordi. Infatti, oltre ad aver lasciato in eredità un cospicuo corpus delle sue opere proprio al Museo Civico delle Cappuccine e ad aver spesso immortalato il paesaggio della costa romagnola (come in Barca dell’Adriatico), ha dedicato proprio a Bagnacavallo, nel lungo periodo di lontananza dalla sua terra, un intero ciclo di rappresentazioni.
Infatti, come si legge nella pagina web della Sezione Enzo Morelli del Museo delle Cappuccine, “la sua città si manifesta come un “paesaggio dell’anima”. Interessantissimo è Memorie di affetti nel quale, in un’atmosfera chagalliana di grande suggestione, l’artista ricorda se stesso bambino mentre lascia la terra natìa accompagnato dal padre, sotto gli occhi protettivi della madre che li segue dal cielo.”
Appunto questo dipinto, di cui esistono anche alcuni disegni preparatori, è presentato come immagine di copertina.
Nel sito dedicato alla produzione dell’artista, se ne può approfondire la conoscenza.