Il pittore faentino Claudio Neri ebbe contatti con molti artisti della Romagna del Novecento.
Fin da giovanissimo Claudio Neri entrò in contatto con il fior fiore della cultura artistica di Faenza, sua città natale. Frequentò infatti lo studio di Francesco Nonni e la locale scuola di disegno all’epoca della direzione di Roberto Sella.
Dopo la tragica esperienza del secondo conflitto mondiale e della prigionia in un campo tedesco, rientrato a Faenza, ebbe familiarità con diversi artisti della città: da Giuseppe Tampieri a Gianna Boschi.
Mai pago nella sua ricerca artistica, Neri si trasferì prima a Milano e successivamente a Lugo. Qui conobbe, tra gli altri, Giulio Avveduti e Gino Croari.
Così arteromagna.it ne sintetizza la produzione: “dopo iniziali interessi più prettamente figurativi, Neri evolve la sua pittura […] verso soluzioni astratte e largamente informali in cui i dati del reale, quasi sempre larvatamente presenti, subiscono metamorfosi e trasmutazioni”.
Come si nota osservando l’immagine di copertina, “quando [Neri] raggiunge l’equilibrio fra astrazione formale e composizione cromatica il risultato artistico è notevole”.