
“Antonio Pio fa parte di quella generazione di cesenati che nella prima metà dell’800 studiarono a Roma”, per poi trasferirsi a Firenze, Parigi e infine Londra.
La parabola umana e artistica di Antonio Pio, nato a Cesena nel 1809, si lega a quella del suo concittadino Enea Peroni.
Come lui, infatti, si formò presso l’Accademia di San Luca, sotto la guida di Tommaso Minardi.
Successivamente, Pio girovagò per l’Italia e l’Europa, ma fu a Londra che la sua carriera toccò l’apice. Nella capitale inglese infatti egli riscosse “un discreto successo nell’esecuzione di quadretti decorativi”.
Tra le opere di Pio, ricordiamo il Pastorello, conservato nella sua città natale, oltre al dipinto presentato in copertina.
Come si legge sul Portale PatER, il pittore segue in quest’opera “il filone romantico del tema storico. […] La raffigurazione viene ambientata all’epoca di Maria Stuart […] dal 1561 effettiva regina di Scozia, quindi costretta ad abdicare e fatta decapitare da Elisabetta con l’accusa di tradimento”.
Ulteriore protagonista della scena rappresentata è “David Rizzio, cantore e musico italiano, ambasciatore dei duchi di Savoia alla corte di Maria dal 1561, pugnalato in una congiura di palazzo” nel 1566.
Pio si spense a Londra nel 1871.