Antonio Nadiani, "Bagnanti su una roccia", 1937, olio, conservato presso la Collezione Raffaello Biagetti (arteromagna.it)

“Artista colto e poliglotta, elegante e raffinatissimo, ma anche pignolo e umorale fino all’inverosimile, Nadiani non lavorò mai per il successo”.

Così il sito web della Fondazione Fo.Cu.S. presenta la singolare figura del santarcangiolese Antonio Nadiani.

Uno degli aspetti più interessanti dell’opera di Nadiani è il mix di suggestioni culturali.

Nei suoi quadri, infatti, “l’amore per la Romagna incontra il gusto scandinavo, in una singolare unione che fa di Nadiani uno dei pittori più interessanti del Novecento italiano”, come si legge sull’Enciclopedia Treccani.

Nadiani, infatti, ha vissuto a lungo a Oslo, in Norvegia, dopo essersi allontanato dalla natia Santarcangelo negli anni della giovinezza.

“Nel dopoguerra i suoi molteplici interessi si dilatano nei campi della scrittura, della cibernetica, delle proporzioni, della letteratura, e delle traduzioni”: insomma, un artista e un intellettuale poliedrico, il cui contributo artistico è un prezioso patrimonio della Romagna.