"Il contadino", noto anche con il titolo "Il bevitore", Anselmo Gianfanti, 1896-1901, olio su tela, conservato presso la Pinacoteca Comunale di Cesena (Portale PatER)

“I suoi lavori […] risentono fortemente della pittura verista […] fondata sulla preminenza del colore rispetto al disegno accademico”. 

Nato a Cesena nel 1857, Gianfanti dimostrò attitudine alla pittura fin da ragazzo. La sua primissima formazione avvenne proprio nella città natale.

All’epoca il gusto prevalente nell’ambiente pittorico romagnolo era quello neoclassico; successivamente, soprattutto in seguito al contatto con il pittore napoletano Domenico Morelli, Gianfanti si avvicinò alla nuova tendenza artistica verista.

Nel 1879 si trasferì proprio a Napoli, dove visse anni felici, spensierati e fecondi dal punto di vista artistico.

Tra il 1882 e il 1884, anche a causa di vicissitudini economiche e familiari, Gianfanti si riavvicinò progressivamente alla Romagna.

Nonostante le difficoltà, la sua produzione non si arrestò. Infatti, “nell’estate del 1901 portò frettolosamente a termine una delle sue opere migliori, Il bevitore, per poterla presentare all’Esposizione romagnola di belle arti che si teneva a Rimini nell’agosto di quell’anno”.