“Ritratto di Aurelio Saffi”, Angelo Marabini, 1870-1880, maiolica dipinta, conservata al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Faenza (Portale PatER)

Il faentino Angelo Marabini si cimentò in particolare nella pittura su ceramica, ma fu noto anche come incisore.

Angelo Marabini fu artista eclettico, che lavorò quasi sempre in casa, autonomamente, senza dipendere da alcuna bottega ceramica.

Egli era nato infatti a Faenza, patria della ceramica romagnola, e ivi si era formato. In giovane età, si dedicò principalmente all’incisione, per volere del padre proprietario di una stamperia.

Egli, infatti, non vedeva di buon occhio una ‘carriera’ nella pittura per il figlio. Anzi, organizzò per lui il matrimonio, combinato, con la figlia di un capitano austriaco del ravennate.

Marabini, però, non si dette per vinto: la sua passione per la pittura lo spinse a continuare a coltivare questa disciplina.

In particolare, egli “dipingeva scene mitologiche, arcadiche, popolate di ninfe e satiri, ricche di fonti perenni e boschi lussureggianti, oppure religiose e cavalleresche. Si ispirava anche alla grande pittura oltre a ritrarre i personaggi patriottici del tempo.”

Un esempio di quest’ultima tematica si trova nella maiolica presentata in copertina. La formella è infatti dedicata al forlivese Aurelio Saffi, insigne protagonista del Risorgimento.