"Canale di Rimini con barche a vela", Anacleto Margotti, XX secolo, olio su tela, conservato al Museo di San Domenico di Imola (Portale PatER)

“Con un solido potere di sintesi Margotti ha dipinto […] centinaia di tele che sono ognuna una piccola scoperta della terra romagnola”.

Anacleto Margotti ha iniziato la sua carriera pittorica da autodidatta, avendo lavorato fin da giovane in ambiti differenti da quelli artistici.

“Nonostante due soggiorni a Vienna […] e a Parigi […], la sua pittura non risente delle contemporanee tendenze artistiche italiane od estere e rimane saldamente ancorata a temi iconografici tipicamente romagnoli e ad una figurazione dagli intenti largamente sociali […]”.

La sua attenzione per il mondo contadino risale “all’origine della sua famiglia, di semplici braccianti agricoli”.

In questo senso è proprio in giovinezza che Margotti trasse ispirazione per “i temi realistici protagonisti di tutta la sua vita artistica: la Romagna degli umili, l’esaltazione del lavoro dei campi, le difficoltà della vita affrontate con dignità e semplicità, la natura come consolatrice degli affanni umani“. Una visione, questa, peraltro totalmente differente dalla bucolica campagna mitizzata dal Nonni.

Le citazioni provengono dal Portale PatER e da arteromagna.it. Nelle gallerie di opere si possono respirare atmosfere romagnole, in particolare in dipinti come La pigiatura, La raccolta delle stoppie o Donne di Romagna.