Pannello in maiolica, Alfonso Leoni, 1978, conservato al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (Portale PatER)

Con la sua “poliedricità di interessi artistici, l’intenso lavoro di Leoni non ha mancato di affermarsi come una delle spinte più propositive e innovative nel panorama ceramico italiano […]”.

Prendendo a spunto la precedente citazione del portale arteromagna.it e osservando l’immagine di copertina, abbiamo la conferma di quanto la produzione ceramica di Alfonso Leoni raccogliesse una molteplicità di stimoli per poi reinterpretarli in chiave personale.

Almeno nelle impressioni di chi scrive, infatti, l’imbarcazione del pannello di copertina, con i suoi delicati toni di blu e di azzurro, richiama immediatamente i famosi azulejos della cultura iberica.

E, in effetti, Alfonso Leoni ha sempre ricercato stimoli e innovazioni, oltre che nella sua città natale, Faenza, anche in contesti di più ampio respiro.

Come infatti si legge sul sito dedicato alla sua vastissima produzione, “quello con Faenza, fu un rapporto di amore e odio: molti erano gli stimoli che ricavava da questa città, ma allo stesso tempo si sentiva limitato nelle sue possibilità, tanto da cercare altre strade”.

Inoltre, “la sua sete di conoscenza lo portò ad intraprendere numerosi viaggi e a tenersi continuamente aggiornato su quanto succedeva non solo nel campo delle arti visive, ma anche nelle altre espressioni artistiche, compreso il mondo della moda”.

Leoni, strappato precocemente alla vita, ci ha lasciato un patrimonio preziosissimo.

Le sue opere sono fruibili, oltre che sul Portale PatER, anche nella galleria sul sito dedicato alla sua produzione artistica.