Alberto Bianchi, "Donna alla macchina da cucire", prima metà del XX secolo, conservato presso il Museo della Città di Rimini (Portale PatER)

Nato in una famiglia di artisti, Alberto Bianchi “assapora fin dalla più tenera età la passione per l’arte e per la cultura”.

Come si può notare dall’opera in copertina, Bianchi, riminese classe 1882, ha lavorato in particolar modo in due campi: la ritrattistica e l’illustrazione satirica.

Come si legge sul portale Arteromagna, infatti, “amato e ricercato ritrattista dell’alta borghesia milanese e della nobiltà romana, Bianchi dimostra grande abilità nell’interpretare l’eleganza e la bellezza femminile, così come quella di composti giovinetti […]”.

Bianchi, inoltre, “nonostante i […] frequenti viaggi in Francia, Germania, Inghilterra, Egitto e America Latina […] mantiene frequenti rapporti con la sua città natale e con l’ambiente artistico locale”.

Nella sua Rimini, infatti, con l’amico, ‘collega’ e concittadino Luigi Pasquini, si dedica alla realizzazione di illustrazioni satiriche e caricature per conto di giornali e riviste, prima di spegnersi a Milano nel 1969.