La facciata del Santuario della Madonna delle Grazie sul colle di Covignano

È proprio qui che sono state trovate tracce dei più antichi insediamenti del comune di Rimini, risalenti all’età del bronzo e del ferro.

Pare che il nome di Covignano derivi da ‘colle delle vigne’ e che il suo territorio sia ricco di sorgenti, che in passato furono oggetto di culto e di cui la più nota è tuttora la Galvanina.

Di certo, nel tufo del colle si aprono decine di grotte, impiegate dai tempi antichi come sepolcri di famiglia, poi come cantine per la conservazione dei cibi e, non da ultimo, come nascondiglio per fuggitivi, tesori segreti e soldati dell’ultimo conflitto bellico.

Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che la bella Fontana della Pigna in piazza Cavour a Rimini fosse l’ingresso di un passaggio segreto che, transitando sotto piazza Malatesta presso Castel Sismondo, conduceva fino al colle di Covignano.

Qui, nel 1286, un pastorello di nome Rustico scolpì una Madonna in un tronco d’albero il cui volto fu modellato dagli angeli e che, una volta presa la via del mare, finì a Venezia, nella chiesa di San Marziale nel sestiere di Cannaregio, dove è tuttora venerata.

Sul luogo del miracolo, sorge oggi il santuario più antico e famoso di Rimini, dedicato alla Madonna delle Grazie.

La chiesa a doppia navata originaria del XIV secolo e con pregevoli affreschi del Quattrocento è stata purtroppo pesantemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale.