Scuola Normale Superiore di Pisa (foto S.Togni)

Cornelia Fabri è stata la prima donna a laurearsi in matematica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, prestigiosa università italiana istituita nel 1810 per volere di Napoleone.

Cornelia nasce a Ravenna il 9 settembre 1869 in una delle più antiche famiglie della città ed eredita dal nonno Santi e dal padre Ruggero la passione per la scienza, tanto che saranno proprio loro a non volerla iscrivere ad una scuola femminile, ma a farla studiare in un istituto tecnico.

La ragazza si trova ad essere la sola studentessa in una scuola frequentata solo da maschi e lo sarà ugualmente una volta entrata alla Facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Università di Pisa dove si laurea il 30 giugno del 1891 dopo aver sostenuto dodici esami speciali, dei quali due superati col massimo dei voti e gli altri con la lode. Cornelia è spronata nei suoi studi da due maestri: il padre e Vito Volterra che tesse le lodi di Cornelia in più occasioni.

Grazie al suo mentore, geniale fisico e matematico, la giovane laureata compie diverse ricerche di matematica e meccanica idraulica, così studia il movimento dei fluidi.

Nel 1895 Cornelia presenta sulle pagine dell’autorevole rivista “Il Nuovo Cimento” un ammirevole articolo di idrodinamica teorica intitolato “I moti vorticosi di ordine superiore in relazione alle equazioni pel movimento dei fluidi viscosi e compressibili”.

Quando i suoi genitori muoiono, però, nel 1904 Cornelia ritorna a Ravenna a gestire gli affari di famiglia: ormai emancipata, è divenuta abile a trattare affari amministrativi ed economici in autonomia, cosa che farà fino alla morte avvenuta a Firenze nel 1915.

Purtroppo, l’aria della città di provincia, culturalmente poco vivace, rende l’isolamento della Fabri più acuto; ma è soprattutto l’allontanamento del professor Volterra da Pisa nel 1893, dopo la sua chiamata alla cattedra rispettivamente di meccanica razionale all’Università di Torino e di fisica matematica a Roma, che rende maggiore il distacco di Cornelia dal mondo accademico, già difficile per una donna, e l’avvicinamento ad una spiritualità esasperata, dedita ad opere di carità e di preghiera.